Le nostre missioni di informazione

Traduction anglaiseTraduction françaiseTraduction espagnole

Missioni di informazione del CSM

ARTICOLO 20 DELLA LEGGE ORGANICA del 5 febbraio 1994 prevede che "ciascuna sezione del Consiglio Superiore può affidare a uno o più dei suoi membri missioni di informazione presso la Corte di cassazione, le Corti d'appello, i tribunali e l’École Nationale de la Magistrature" (Scuola Nazionale della Magistratura). In pratica, questa competenza è esercitata congiuntamente dalle due sezioni, che intendono così sottolineare l'unità del Consiglio, riflesso dell'unità del corpo giudiziario. Le missioni vengono organizzate sotto forma di viaggi di delegazioni di membri del Consiglio verso giurisdizioni del merito, al ritmo di sessioni da due a tre giorni. Ogni mandato si impegna a visitare tutte le corti d'appello durante i quattro anni del proprio esercizio. Nel 2015, il Consiglio superiore ha visitato otto corti d'appello e ha visitato cinquantatré tribunali di primo grado. Inoltre, è stato ricevuto dall'ENM. Durante questi viaggi, novantanove magistrati hanno beneficiato di incontri individuali che hanno permesso loro di discutere la propria situazione personale.

Per il Consiglio, le missioni di informazione rappresentano uno strumento privilegiato per incontrare i magistrati nel loro ambiente di lavoro e valutare concretamente le difficoltà che devono affrontare. Consentono, inoltre, di fornire informazioni sulle condizioni per l'esercizio delle proprie prerogative, sulla politica che attua e sulle constatazioni che effettua, in particolare nella sua attività di nomina.

missions.jpg
Missione nella circoscrizione della corte d'appello di Rennes

Il Consiglio non desidera in alcun caso effettuare ciò che potrebbe equivalere a un'ispezione delle giurisdizioni in cui si reca. Agisce, nei limiti delle sue competenze, per comprendere meglio le esigenze delle corti e dei tribunali, quelle dei magistrati e dei funzionari, per conoscere le loro aspettative e le difficoltà che incontrano.

Gli incontri con i vertici delle giurisdizioni, l'assemblea generale dei magistrati, i direttori dei servizi delle cancellerie giudiziarie, i presidenti degli ordini degli avvocati e i rappresentanti delle organizzazioni professionali dei funzionari e dei magistrati forniscono una panoramica del tribunale interessato.

Tra le questioni attualmente preoccupanti, tornano costantemente quelle relative ai posti vacanti, alla durata di tali posti vacanti, alle incertezze che gravano sulle prospettive di miglioramento e su quella che ne è la diretta conseguenza, ovvero la determinazione delle priorità rese necessarie dalla carenza di personale.

Poiché l'accento viene generalmente posto sul trattamento del contenzioso penale e su quello delle questioni familiari, il trattamento riservato alle altre attribuzioni civili delle giurisdizioni, soprattutto a livello dei tribunali di primo grado, è fonte di insoddisfazione e di frustrazione, non solo per le parti in giudizio direttamente interessate, ma anche per i servizi che ne subiscono gli effetti.

Gli incontri individuali con i magistrati che hanno sollecitato un colloquio appaiono tanto più utili in quanto, attirando l'attenzione sulle particolari situazioni e sulla difficile conciliazione tra vita professionale e vita personale, contribuiscono all'informazione del Consiglio.

A tal proposito, i vertici delle giurisdizioni accennano spesso a un doppio ostacolo: quello della mobilità troppo frequente dei giovani magistrati in un certo numero di tribunali, il che nuoce alla continuità nell'attuazione dei progetti giudiziari, e quello, invece, di un'assegnazione troppo lunga alle stesse funzioni in una stessa giurisdizione, a volte vista come un ostacolo all'avvio di riforme interne.

Il Consiglio ha tuttavia constatato, in particolare grazie ai colloqui individuali, che molti magistrati, consapevoli di quest'ultimo rischio e desiderosi di arricchire la propria esperienza, nonostante le difficoltà  personali, cercano di compensare la propria mancanza di mobilità geografica con una mobilità funzionale. 

deroule_missions.jpg
Svolgimento di una missione

Svolgimento tipo di una missione

 

  • Incontro con i vertici della corte o della giurisdizione e il direttore della cancelleria

 

 

  • Incontro con l’assemblea generale dei magistrati

 

 

  • Incontro con le organizzazioni sindacali

 

 

  • Incontro con il presidente dell’ordine degli avvocati

 

 

  • Colloqui individuali con i magistrati che lo desiderano

 

 

  • Verbale della missione

 

Le missioni sono organizzate in modo che il Consiglio possa incontrare tutti gli attori che animano la vita della giurisdizione. Dopo una prima riunione con i vertici della corte o della giurisdizione e il direttore della cancelleria, per una presentazione della giurisdizione e delle sue specificità, i membri della delegazione incontrano i magistrati riuniti in assemblea generale. Tale riunione è un'occasione per presentare le missioni del Consiglio e per rispondere alle domande relative alla sua azione. È spesso un luogo molto ricco di scambi, che consente una migliore comprensione del clima specifico della corte o del tribunale interessato. 

Le organizzazioni sindacali, sia di magistrati che di funzionari, sono ricevute collettivamente. Vi è un incontro anche con il presidente dell'ordine degli avvocati, al fine di discutere le specificità del foro locale e i suoi rapporti con la giurisdizione.

Si dedica poi tempo alla visita dei locali.

Durante i colloqui individuali il Consiglio si assicura sempre di incontrare tutti i magistrati che ne facciano richiesta, per discutere la loro situazione. Al termine della missione viene redatto un verbale che consente ai membri che non hanno potuto recarsi sul posto di beneficiare di un'informazione sulle osservazioni fatte.

Ogni missione è oggetto di un'informazione sull'account Twitter del Consiglio superiore.